Il gelso di Riesi

Questa illustrazione è il mio contributo alla presentazione del romanzo “Una famiglia radicale di Eugenia Roccella, che ha avuto luogo al Teatro Filarmonici di Ascoli Piceno, sabato 6 maggio 2023.

Un disegno a matita (donato poi all’autrice del libro), che ha fatto da scenografia alla lettura di alcuni brani, eseguita magistralmente dall’attrice Giulia Scarpelli.

Un evento speciale curato da dott.ssa Alessia Serrao (presidente di DIRITTO E VITA), che ha intervistato La Ministra, con l’aiuto della giornalista Annalisa Terranova.

Foto palco roccella

Di seguito alcune parole di Alessia Serrao:

“È stato un viaggio arricchente, il viaggio della bambina, della figlia, della donna, ma soprattutto della persona. La persona che ci ha fatto intravedere le sue fragilità, le sue  paure, ma anche i suoi valori ed il suo coraggio. È stato un viaggio sia fisico che mentale, fatto di continui Flashback e biglietti di andata e ritorno Roma-RIESI, tracciando un filo rosso che per tutto il percorso non si è mai spezzato crescendo  in estensione e trasformando quell’apparente dicotomia in  un’evoluzione di grande coerenza e visione avanguardista.”

PONTI SOSPESI

 Immagine creata per il concorso d’illustrazione Tapirulan.
Quest’anno la parola di riferimento è TILT, e questa è la mia interpretazione disegnata e scritta.
…………………….
PONTI SOSPESI
Mi guardo dentro e non si muove nulla.
Eppure c’era traffico un tempo e scorreva libero.
Da ogni cavalcavia si poteva guardare in su e in giù
per ammirare il viavai interminabile di idee belle e luccicanti.
Le informazioni viaggiavano incontrastate e limpide,
sfiorando e sovrastando solide forme pulsanti di energia vitale,
ma ora non vedo che vuoto e silenzio.
E’ vero che, a volte, nella città vecchia c’era da stare attenti.
Macerie, strade interrotte e qualche campanile pericolante.
Non ho mai voluto liberarmi di quei quartieri in parte crollati,
ma da quando il flusso accede senza filtri
attraversando le nuove arterie veloci e sicure,
ci si è dimenticati di quella antica porta,
che introduceva al cuore della città,
o di quella cinta di vecchie decadenti mura.
Non si transita più a fianco alla torre di guardia
o per la strada degli archi che sale tortuosa
al colle ormai forato e congestionato dal caos moderno.
Il borgo giace lì sotto, come una lapide tra le nebbie del tempo.
E’ proprio lì sopra che è avvenuto, e dev’essere stato quando ero fuori…
La comunicazione è andata in TILT, come quando si scuote un flipper!
troppe informazioni fuori controllo e tutto a causa di quei nuovi ponti sospesi!
Le opere senza anima si sa, portano scritta in sé la propria fine,
e tutto ciò che sembrava sicuro è crollato, ed è stata una benedizione,
perché son le cicatrici a tener viva la memoria.
Ora riapriamo gli occhi che è tempo di ripartire!Ponti Sospesi-72dpi

Copertina di “Un mondo di libri e… sorrisi” – Capponi Editore

Realizzazione illustrazione e progetto grafico di copertina: Marco Zaini

Oltre alle immagini del progetto, vi mostro alcune foto della serata di “A cena con l’autore” ( #circolosportivofondazionecarisap #GreenParkdi martedì 24 aprile 2018 durante la quale è stato presentato il libro “UN MONDO DI LIBRI E … SORRISI. 
Riflessioni in libertà tra arte, letteratura e fiabe, a ristoro dell’anima”.
L’incasso dalla vendita del libro sarà devoluto all’associazione di volontariato “IL SOLE DI GIORGIA” che svolge attività di animazione e gioco (letture animate, clown-terapia) presso il reparto di Pediatria dell’Ospedale “Mazzoni” di Ascoli e del “Salesi” di Ancona .
Tra gli ospiti l’attrice Cristiana Castelli che ha letto le favole di Maura Marziali contenute nel libro, a Domenico Capponi che ha pubblicato “Un mondo di libri…e sorrisi”, a Maurizio Piccioni che ha condotto la piacevole serata e a tutto lo staff dell’associazione  Il sole di Giorgia che ha portato il sorriso e la gioia anche agli ospiti del Green Park; e inoltre ad Alessio Alessandini che ha commentato i quadri che illustrano la pubblicazione e Luciano Luciani autore delle recensioni dei libri.

 

Selezione ANNUAL AUTORI DI IMMAGINI 2018

A Bologna ho avuto il piacere di rivedere amici cari e grandi artisti, ma anche giovani talenti della scuola di illustrazione Ars in Fabula, tra cui molti compagni di avventura e di ansie. Poi ho ritirato la mia copia dell’Annual Autori di Immagini 2018 in cui compaiono anche due mie opere: la mappa di Urbino per Giocamondo e un disegno in scraper di un Barbagianni in volo.

4° Vol. della collana “I musicisti pieni tra il XVIII e il XXI secolo”

Ideazione e realizzazione della copertina e impaginazione del 4° Volume della collana “I musicisti pieni tra il XVIII e il XXI secolo”

Contributo al concorso internazionale d’illustrazione TAPIRULAN – XIII edizione

Tutti i modi e i luoghi in cui dire CIAO!L'amico_dei_sogni“L’amico dei sogni”

Da sempre la fantasia dell’uomo crea mostri, a volte rassicuranti, altre volte terrificanti; a volte selvaggi, altre volte romantici o invisibili; animali improbabili, draghi, lupi, spiriti dei boschi, babau, orchi delle montagne, giganti e minotauri.

Ancora oggi, nei miei viaggi notturni, torno a cavalcare dei fantastici “non so cosa”.

Esseri oscuri, di forme e colori indefiniti; un po’ uomo e un po’ bestia. Il loro corpo invade tutto lo spazio della mia camera, diventando dello stesso colore della notte.

Ancora oggi la mia più grande paura non è il buio, ma la luce dietro quella porta. La luce crudele che presto, con la sua lama affilata, decreterà la fine del sogno.

Questo disegno vuol rendere visibile una realtà concreta come quella dei sogni, capaci di essere tanto reali quanto inafferrabili.

La lampada è la nostra capacità d’immaginazione.

La bimba è quella figura femminile sempre alle prese (in quasi tutta la letteratura) con qualche mostro da redimere o di cui innamorarsi.

Ancora avvolta dalla penombra, la bambina si congeda dal suo mostro del cuore con un saluto fugace:

“Ciao, mio caro amico dei sogni, l’avventura è solo rimandata”.

http://www.tapirulan.it/concorso-calendario/

Proposta di una nuova immagine per la copertina della rivista internazionale “HISTORY OF EDUCATION & CHILDREN’S LITERATURE”.

LETTERA_A-matita+digitale

Ogni cultura ha utilizzato simboli (geometrie e pittogrammi) che nei secoli si sono arricchiti di nuovi significati.
Ogni lettera racchiude, nella sua sintesi grafica, tradizioni, usi, costumi di popoli molto diversi tra loro e racconta la storia dell’umanità e i cambiamenti epocali.
Ho deciso di rappresentare la lettera “A” perché è la prima lettera dell’alfabeto.
Nel maiuscolo, la sua forma ricorda il vertice di una piramide, di un campanile, di un obelisco, ma mi sono divertito a costruirgli un cappello di carta a forma di corona, perché ritengo che sia la regina delle lettere dell’alfabeto. Poi è comparso inaspettatamente un pennello, e la “A” ha preso sembianze di un artista immerso in un paesaggio che ricorda quello marchigiano. Così troviamo la foce di un fiume, i ponti della ferrovia, un treno di passaggio, le colline, alcuni profili della città di Macerata vista da porta San Giuliano, il tutto dominato dai Monti Sibillini.
Predominano su tutto i toni caldi del rosa-arancio, del giallo e dell’ocra; i rossi sono quelli dell’argilla, che i fiumi trasportano al mare; l’argilla delle nostre città medievali e delle nostre campagne.
E’ il mio omaggio a Macerata e alla sua Università, all’Accademia di Belle Arti e alla Scuola d’Illustrazione Ars in Fabula.
L’immagine nasce quasi spontaneamente, come un gioco di trasformazioni, di geometrie che vanno a costruire altre realtà concrete, perciò è importante che rimangano evidenti le linee di costruzione, ché sono la testimonianza di un percorso formativo, come lo è quello dell’educazione.
Amo il quadrato perché è forma perfetta, insieme statica e dinamica; da esso scaturiscono soluzioni imprevedibili: è base per la sezione aurea che genera strutture armoniche che sono il fondamento dell’arte, dell’architettura e del design, ma anche della stampa tipografica che si serve di gabbie geometriche per poter disporre i testi in modo armonico; quell’armonia che si ritrova non a caso in tutta la scrittura, dagli ideogrammi orientali, alle pagine miniate, alla geometria del Lapidario Romano ridisegnato poi da Leonardo da Vinci e perfezionato da Claude Garamond.
L’Artista ha in mano una barca, che rappresenta il nostro mare, l’avventura che inizia, o semplicemente un ritorno a casa, ma può rappresentare anche l’arrivo di un popolo da una terra lontana, un “Arrival”, una migrazione.
Il viaggio è ricchezza interiore, possibilità di incontro; non a caso la vela della barca è un foglio dispiegato a svelare un segreto; una mappa che, a guardarla di lato, mostra una dinamica A maiuscola.
In realtà questi segni rappresentano l’ideogramma cinese della donna, custode della vita, tant’è che il simbolo della donna associato a quello del tetto sta a significare: tornare in terra ferma, fuori da realtà intricate e difficili, nella pace e nella tranquillità del focolare. La donna è colei che mette al mondo un’altra vita, la educa e la custodisce.

E’ chiaro che un contest – così come un libro o un’opera pittorica – diviene pretesto per comunicare un po’ della propria vita, senza togliere a nessuno la libertà di vederci altro.
Così il pittogramma potrebbe essere semplicemente la decorazione di una vela, che serviva alle nostre antiche madri per riconoscere in lontananza il proprio uomo, che ritornava sano e salvo dalla pesca in mare aperto, oppure un bimbo che gioca, o un uomo che fa’ un salto indietro a riafferrare sogni e fantasie, che hanno reso prezioso ogni suo passo verso l’età adulta.

Marco Zaini

Presentazione del libro: ” Carlo da Castorano. Un sinologo francescano tra Roma e Pechino.”

Creazione immagine: illustrazione, manifesti, brochure ed etichetta per serie limitata in occasione della presentazione del libro: “Carlo da Castorano. Un sinologo francescano tra Roma e Pechino.

 

“Lucca Junior 2017″… Il mio omaggio a Munari.

 

IDEA IN EQUILIBRIO PRECARIO-matita+digitale

 

IDEA IN EQUILIBRIO PRECARIO

Munari è una figura complessa e il suo volto non da’ l’idea del genio che è stato.

La sua opera è immensa; attraente e originale; a volte sconvolgente per la semplicità tanto che qualcuno potrebbe dire: “l’avrei saputo fare anch’io!”.

Per produrre un’idea, bisogna osservare minuziosamente e aver coraggio di esprimerla, perché l’idea nasce proprio lì, tra le cose semplici di ogni giorno o ne ha la stessa natura.

Questa natura intrinseca, quella geometria che tiene insieme gli elementi, questo collante universale era l’oggetto del suo indagare e da lì prendevano vita nuove forme, spesso in equilibrio senza alcuna utilità apparente.

Cavalcava alla Tinguely quel groviglio di forme di varia natura con un talento da equilibrista puro.

Oggi ho voluto tentare questa incursione tracciando sul foglio linee come fossero tagli; lettere come stencil; corde, pesi e contrappesi; oggetti trovati nei cassetti o su qualche montagna, il tutto per tentare un avvicinamento; arrampicare e contaminarmi per giungere ad un osservatorio privilegiato e vedere con altri occhi la nuova idea mentre si cala verso il basso alla ricerca di una forma, uno stile, una postura consona ad annullare gravità trasformandola in una sintesi di movimento espressivo ancora troppo goffo e disordinato, come una marionetta in equilibrio precario.