Un piccolo dono a Gerardo Sangiorgio

Prima di Pasqua ho avuto contatti con la Fondazione Gerardo Sangiorgio di Biancavilla in provincia di Catania ed ho donato spontaneamente un contributo per il Ventennale della scomparsa del Poeta…
Per l’occasione è stato messo in mostra assieme ad altre opere donate da artisti famosi.
Ho deciso di realizzare un ritratto. Credo che sia una delle arti più complicate, perché, pur avendo a disposizione un soggetto da copiare, è indispensabile coglierne l’anima.
Rappresentare l’anima non è facile e spesso si opta per un’astrazione, pochi segni, un’interpretazione.
Io ho deciso di essere vero e fare quello che mi rappresenta di più, cioè giocare con gli elementi della storia.
Leggendo e rileggendo la biografia, i racconti e le poesie (originali e trascinanti), ho trovato in Gerardo Sangiorgio una grande personalità, capace di condizionare ogni incontro umano e tutta la realtà circostante.
Una grande forza d’animo e qualcuno sempre presente nel suo cuore a dargli l’Amore necessario.
Egli è un intellettuale, un maestro, un poeta e… ha tanti capelli e tanti libri in testa da non riuscire più a contenerli.
Addirittura tracimano e volano via come versi alla mercé di tutti;
ha uno sguardo intenso e sempre giovane in un viso che ha vissuto cambiamenti radicali;
ha una penna BIC in mano, perché è economica, semplice e pratica, come immagino lo sia stato lui;
ma come tutti i sopravvissuti ai lager, ha dovuto sopravvivere ai propri ricordi di orrore e sofferenza, ma non ha rinunciato a riviverli nella poesia, nell’insegnamento e nella fede, perché si riparte dai propri talenti e dalle cose semplici, a volte (anzi, spesso!) troppo consuete, normali, banali, ma essenziali… Spero di aver un minimo colto l’anima.
Il disegno è lavorato con gessetti (crayon) su carta Annigoni della Cartiera Magnani – cotone 100% – 250 gr. e misura cm 35 x 45.