Allestimento Mostra “Storie d’internati e di Giusti”

Nel febbraio del 2011, si è concretizzato il già citato evento “Storie di internati e di Giusti”, voluto dal curatore Dott. Andrea Di Stefano, l’Amministrazione Comunale di Maltignano e la Presidenza del Consiglio Provinciale di Ascoli Piceno.
In questo caso, il lavoro da me svolto è consistito nell’allestire lo spazio della piccolissima Biblioteca Comunale, spesso adibita a ritrovo dei ragazzi nel dopo scuola.
Sembrava una missione impossibile perché non avevo intenzione di chiudere gli spazi ai ragazzi, ma la quantità dei pannelli ed una coerenza di percorso mostra mi hanno obbligato a farlo, così ho progettato e costruito con grandi pannelli di compensato, dei cavalletti che facessero da supporto ai lunghi fogli stampati e laminati sui quali si dispiegava la storia di quegli anni e le vicissitudini dei Papo Sasson (famiglia di origine iugoslava), internati liberi prima, e internati poi nel campo di Servigliano.
Un lavoro fatto di foto e documenti impaginati su fondo che ricorda il muro rosso utilizzato per la precedente mostra, che è divenuto anche simbolo dell’internamento.
Uno dei tanti ostacoli da superare è stato il rendere leggibile e graficamente realistico il materiale documentario che ho preferito lasciare al proprio posto nei depositi dell’Archivio di Stato (perché non in perfetto stato per essere maneggiato); il colpo d’occhio è stupefacente, tanto che, ritagliando volutamente alcuni documenti intorno al già perfetto scontorno (tecnica utilizzata nella precedente mostra), ho confuso le idee a molti visitatori i quali hanno creduto di essere davanti a documenti originali.

Ringrazio:

Maria Rita Fiori, funzionario dell’Archivio di Stato di Ascoli Piceno per la sua presenza e pazienza; per il fondamentale contributo nella scansione e selezione dei documenti; per l’approvazione dei pannelli e del percorso mostra e per un decisivo sostegno fisico nella preparazione dello spazio espositivo.

Andrea Di Stefano, ricercatore della Fondazione Museo della Shoah di Roma, per la sua profonda stima. Per avermi concesso questa meravigliosa esperienza creativa e interpretativa di una tematica, ancora oggi, scottante e controversa, forte del fatto che non avrei potuto far altro che attenermi ai fatti documentati.

La famiglia Lelli di Maltignano e in particolare Adelina, che ha fatto rivivere con la propria disponibilità e testimonianza alcuni dei momenti salienti con i quali, i genitori Livia e Goffredo si sono guadagnati il riconoscimento, nel 2005, della Medaglia di Giusti tra le Nazioni, avendo liberato e protetto l’internato civile Moisè Papo Sasson.

L’Assessore alla Cultura del Comune di Maltignano, Monica Mancini Cilla ed il Sindaco Massimo Di Pietro, che mi hanno concesso aiuti extra per gli allestimenti;

Il Presidente del Consiglio Provinciale di Ascoli Piceno, Armando Falcioni, che mi ha sostenuto con un contributo decisivo che ha ripagato gli sforzi e i materiali.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *