E’ TEMPO DI TORNARE!

A tutti coloro che hanno in qualche modo visitato il mio sito e si sono trovati improvvisamente indietro di tre, se non quattro anni, volevo semplicemente dire:
“Non abbiate paura, non sono morto. Anche se quest’assenza dalla rete e dai social può far credere il contrario, non ho smesso di pensare, di lavorare, di creare!…
Questo sito è un diario di appunti ed ognuno può sfogliarlo a piacimento, ma la vita continua spesso su pagine sconosciute, più intime, più personali…
Come alcuni libri rimangono impilati per anni prima di trovare posto in libreria,
così anche le esperienze creative fanno fatica ad essere metabolizzate e messe da parte o date in pasto a tutti quando ancora non si amano a dovere.
Giuro che rimedierò al più presto!

Mentre osservo il mondo dal mio balcone,
vi auguro una buona attesa!
SOPRA LA PANCA-W

Labirinti

Le idee riescono a trovare l’uscita solo dopo aver attraversato un complicatissimo labirinto mentale, in cui raccolgono avanzi di memoria di viaggi, di libri, di immagini di film. E’ facile che si perdano, è opportuno allora tracciarne il cammino o lasciarsi dietro il classico filo d’Arianna per ripercorrerne a ritroso le origini.

Quando, nelle sale italiane, uscì “Il nome della rosa” di Jean-Jacques Annaud, ero uno studente prossimo alla maturità e ne rimasi affascinato e contrariato al tempo stesso.

Negli anni compresi quel mio sentimento contrastante: la conoscenza a cui oggi si può liberamente accedere, era un fatto affascinante e misterioso, ma per pochi eletti. Anche lì, dove pochi avevano a portata di mano tutti i tesori letterari dell’epoca, non vi era possibilità alcuna di progredire. Tutto ciò che era pericoloso per le coscienze, veniva censurato.

Oggi la cultura è una parola così generica, che non si sa più cosa voglia dire. Ogni ambito culturale ha le sue regole e i suoi censori, e spesso ci si muove in labirinti complicatissimi.

La scena che ho amato di più di quel film è la scoperta della biblioteca.

Ho ripercorso le varie sequenze, immaginando di essere all’interno della torre, protagonista di un bel rompicapo.

Sono affiorate alla memoria le scale illusorie di Escher, le stampe calcografiche del Piranesi della serie delle “Carceri” e le strabilianti opere d’ingegneria degli antichi costruttori di cattedrali.

Amo pensare che Jean-Jacques Annaud, dopo aver letto l’opera di Umberto Eco, producesse sogni poco tranquilli e che una notte, per trovare il bagno, dovette faticare non poco.

labirinti-copyright

IL GIGANTE

Capita di avere un’idea e non avere la forza di seguirla. Girandoci intorno, si presentano altre forme, e dalla sabbia si materializza non un’idea, ma un gran desiderio di riposo.
Rimarrà deluso chi si aspettava un pensiero profondo. Ora, di profondo, c’è solo un gran sonno.

Ritratto di una famiglia speciale

Capita di rado che qualcuno mi chieda un ritratto di famiglia, ma questo è proprio particolare.
E’ stato un lavoro molto impegnativo come lo è certamente il percorrere a ritroso un’esistenza.
Mi ha permesso di apprezzare ancora di più il mio personale cammino,
i sogni, gli errori, gli amori e le discutibili scelte di vita, ma soprattutto gli incontri fatti lungo la strada.
Un ringraziamento speciale va al caro amico che ha voluto che io dessi forma al suo “albero genealogico”, ripercorrendo la vita di suo padre.
…La sua grande stima è anche un po’ della mia forza!

RITRATTIdiFAMIGLIAcopyright

NAUFRAGO

Verranno a cercarmi!
Sono certo che tutti si staranno chiedendo: “Quando torna a casa?”.
Quando decidi di prendere il largo, di andare all’avventura, lì, in quell’attimo sei solo, con il tuo cuore impaurito, ma fiducioso, che nulla potrà accaderti: nulla che tu non possa raccontare! Ma dentro, nel tuo animo, dentro il turbine delle tue solitudini, quante volte hai naufragato? Solo chi ama il tuo destino e la tua libertà, sarà sempre lì ad aspettarti, avrà cura di te e della tua barca e ti lascerà di nuovo libero verso nuovi naufragi dell’anima!

RITROVAMENTO

Ritrovata la dea Cupra. Ora rischia di giacere per qualche altro millennio in fondo al mare! Però intanto qualche foto l’ho fatta!

Presentazione del volume “Il Piceno e la Shoah”

Grazie alla sensibilità di Luigi Contisciani, Presidente di BIM Tronto e la volontà dell’editore Domenico Capponi,
nonché la tenacia dei curatori:
Andrea Di Stefano – dottore di ricerca in Storia contemporanea (all’epoca delle mostre, ricercatore per la Fondazione Museo della Shoah di Roma);
Maria Rita Fiori – funzionario dell’Archivio di Stato di Ascoli Piceno (che nel 2009 aveva terminato d’inventariare buona parte del Fondo della Questura);
Laura Ciotti – funzionario dell’Archivio di Stato di Ascoli Piceno e Presidente dell’ISML (Istituto provinciale per la storia del movimento di liberazione nelle Marche e dell’età contemporanea contemporanea di Ascoli Piceno),
questo volume – dopo quattro anni di attesa – vede finalmente la luce.
L’argomento che tratta è così vivo, attuale e capace ancora di commuovere e indignare, che non soffre certo la vecchiaia!
Il volume “il Piceno e la Shoah”, non è che il traguardo finale di un progetto pensato nel novembre del 2010, che ha portato alla realizzazione, nel 2011, di due mostre importanti riguardanti,  tra l’altro, il campo d’internamento di Servigliano, ma soprattutto l’internamento libero degli ebrei italiani e stranieri nel territorio Piceno dopo il promulgamento dei Provvedimenti per la difesa della razza italiana nel 1938.

Mostre:
“Il Piceno e la Shoah”presso l’Archivio di Stato di Ascoli Piceno
“Storie d’internati e di Giusti”presso la Biblioteca Comunale di Maltignano

Marco Zainiart director, graphic designer, illustratore
(Idea, progetto grafico e realizzazione strutture e allestimenti per entrambe le mostre; progetto grafico, elaborazione, trattamento immagini ed impaginazione del Libro-Catalogo)

 

Concorso “Che Cupole!” – Palermo

L’intima danza
di Marco Zaini 

La cupola del Carmine sembra essersi macchiata di questo cielo e di questo mare. Il sole della Sicilia è rimasto piacevolmente imbrigliato tra una tessera e l’altra del mosaico. Come un faro, restituisce la luce; si anima e si scompone e le sue trecce divengono onde del mare; le geometrie sono ora squame di pesce, ora piume d’uccello; ora migrano nel Ballarò, perché figli della stessa cultura. Chi ha il cuore puro, può ancora godere di quest’intima danza. Ora la città emana una nuova luce.

tecnica utilizzata:
soft pastels, grafite e matita nera carta Annigoni 250gr 

Opera selezionata – In mostra a Palermo